Visualizzazione post con etichetta miti e leggende. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta miti e leggende. Mostra tutti i post

Origini della Terra: un mito indiano

I Veda sono una raccolta di testi sacri che costituiscono una base di fondamentale importanza per i praticanti dell'induismo. Sono testi antichissimi scritti in sanscrito ed anche in essi è raccontato un bellissimo mito sull'origine della Terra. Tale racconto è narrato nel più antico di questi testi: il Ṛgveda (tra il XX e il XV secolo a.C.).

Il testo si chiama Inno a Purusha



All'inizio c'era un essere gigantesco con mille teste, mille occhi e mille piedi, che si chiamava Purusha. Era così grande che poteva avvolgere in sè la Terra intera.
I Veda, gli dei, decisero di offrirlo in sacrificio e dalle parti del suo corpo ebbe origine la Terra e tutto ciò che abita e caratterizza il nostro pianeta, come i fiumi e le montagne. Il dio del vento, Vayu,  nacque dal suo respiro, dalla sua bocca Indra e Agni, il dio del fuoco e del sacrificio.
Dalla sua mente nacque la Luna, dal suo occhio il Sole. Il cielo fu modellato dalla sua testa e la terra dai suoi piedi. Dal suo orecchio le regioni.
Ma dalle varie parti del suo corpo ebbero ancora origine le divinità e le quattro caste della società indiana: la casta dei sacerdoti, dei guerrieri, dei cittadini e dei servitori.

Il mito più recente è quello che vede la creazione dell'universo da parte di Brahma, a sua volta creato da Brahman. L'universo dura un giorno di Brahma (kalpa), vale a dire 4,32 miliardi di anni (se i giorni fossero così lunghi quante cose si farebbero!), poi interviene Shiva che distrugge tutto, e poi tutto ricomincia.


Origini della Terra: un mito egizio

Anche gli antichi egizi avevano le loro numerose cosmogonie, i loro miti sull'origine del creato. Il più conosciuto narra di Nun (o Num) che impersonifica il Caos iniziale, un concetto presente in moltissime tradizioni. Il Caos egizio è descritto da un geroglifico che rappresenta l'acqua, che viene vista quindi come una miscela originaria di tutte le cose, un brodo primordiale, antecedente l'inizio del tempo e delle cose, così come le conosciamo (un po' come il nostro big-bang).
In queste acque riposa, in attesa di uscire, Atum, che impersonifica il principio creatore di tutte le cose, colui che contiene in sé l'energia vitale di tutto il creato. Esso è illustrato avvolto tra le spire del serpente Nehebkau, in compagnia di un simpatico scarabeo, Kheper, che rappresenta il Primo Divenire



Kheper gli concede il dono della creazione e Atum emerge, nasce da Num, l'acqua originaria. Atum è anche chiamato Ra, sono lo stesso dio, ma in realtà il loro ruolo nella religione egizia sarà diverso: Ra è il Dio Sole, mentre Aton è il "sole che tramonta". Ra è rappresentato con un occhio, che tutto vede. La distinzione Ra-Atum comunque non è semplicissima.



Ra ebbe un figlio, Shu, dio dell'aria, e una figlia, Tefnut, dea dell'umidità. Shu e Tefnut si sposarono ed ebbero il compito di originare ogni cosa dal Caos. Diedero alla luce due figli, Geb e Nut, rispettivamente la terra e il cielo.

Anche Geb e Nut si sposarono e si amavano così tanto che non facevano altro che  restare abbracciati tutto il tempo (non era stato ancora creato il giorno...), ma in questo modo impedivano alla vita di manifestarsi, pocihé tenevano tutto stretto, nel loro abbraccio. Allora Atun-Ra (spesso è definito anche così) disse a Shu di andare a separarli. Shu s'intromise tra di loro sparandoli, tenendo Geb a terra e facendo inarcare Nut, che significa "cielo stellato". Nell'iconografia essa appare proprio come la volta celeste sospesa sopra la terra (Geb, che resta sdraiato).



In questo modo la vita fu libera di germogliare e di esprimersi, ma nonostante tutto Geb amava così tanto Nut che riuscì lo stesso ad avere quattro figli cone lei, le quattro divinità Osiride, Seth, Iside e Nephtys.

Il mito racconta anche di come sono stati creati gli uomini: ad un certo punto Shu e Tefnet si separarono da Ra e scomparvero, ma Ra mandò il suo occhio alla loro ricerca, l'occhio li trovò e ritornò con loro; l'occhio pianse di gioia e le lacrime caddero sulla terra originando gli esseri umani.

Origini della Terra: un mito greco

I poeti greci hanno raccontato diverse cosmogonie (ovvero storie sulle origini della Terra), ma il mito più importante è quello riportato nella Teogonia di Esiodo.
All'inizio era il Caos, che rappresentava una sorta di infinita tenebra, dal quale si generò la Terra che venne poi impersonificata come Gea (Madre Terra). Assieme a Gea si generò Eros, l'amore, la forza che spinge ogni altra entità a procreare, ma anche il Tartaro (un luogo tetro sprofondato nella Terra). Poi il giorno, la notte, il mare e le montagne. 
In questo mito è sempre presente il tema dell'amore e della procreazione contrapposto a quello della sterilità.



Ecco il bellissimo passo tratto da Teogonia di Esiodo.

« Dunque al principio fu il Caos, e poi la Terra dal grande seno, sede incrollabile di tutti gli immortali che abitano la sommità del nevoso Olimpo, e il Tartaro tenebroso nelle profondità della grande Terra, e poi Amore, il più bello degli immortali, che irrora del suo languore sia gli dei che gli uomini, ammansisce i cuori e trionfa dei più prudenti propositi. Dal Caos nacquero Erebo e la tenebrosa Notte. Dalla Notte Etere e il Giorno nacquero, frutti dell’amore con Erebo. A sua volta Gea partorirà il suo simile in grandezza, il Cielo stellato che dovrà ricoprirla con la sua volta stellata e servire da dimora eterna per gli dei beati. Dopo essa genera le alte montagne, rifugio delle divine ninfe nascoste nelle loro felici valli. Senza l’aiuto di Amore, essa genera il Mare dal seno sterile, dalle agitate onde furiose. »


Poi Gea generò Urano al quale si sposò generando una serie di mostri-divinità tra cui gli Ecatonchiri, con 50 teste e cento mani e i ciclopi, con un occhio solo. Poi partorì i Titani e le Titanidi.


Origini della Terra: un mito cinese

Un'affascinante mito cinese racconta le origini del mondo partendo da un uovo. Sì proprio un uovo come quello di una gallina, un uovo che questa volta, invece di dare alla luce un bel pulcino, lascerà fuoriuscire il mondo intero con tutto il cielo che lo circonda (immagino la sorpresa di mamma gallina e come andrà fiera del suo pulcino speciale!)




All'inizio c'era il caos che però si concentrò è divenne un uovo. C'era quindi solo  quest'uovo cosmico che fluttuava nello spazio infinito senza tempo. Al suo interno riposavano le forse dello Yin e dello Yang che avevano trovato la perfetta armonia. Queste sono due forze che si contrappongono e che rappresentano tutte quelle cose della vita che sono una l'opposto dell'altra, ma che possono trovare una perfetta armonia di esistenza. Ad esempio il maschio e la femmina, il sole e la luna, il caldo e il freddo, il suono e il silenzio.

Da questa perfetta unione si formò Pan-gu, un essere gigantesco, con corna e due robuste zanne e ricoperto di folto pelo. Dopo 18.000 anni Pan-gu decise che voleva creare il mondo ed il cielo e ruppe l'uovo. Fu il primo essere vivente.



Ci fu un'espansione: le parti più pesanti dell'uovo, le parti Yin, andarono alla deriva verso il basso e formarono la terra, mentre le parti più leggere, lo Yang, si librarono verso l'alto e andarono a costituire il cielo. Pan-gu s'intromise fra le due parti per tenerle separate e per altri 18.000 anni il cielo e la terra continuarono ad allontanarsi uno dall'altra. E più tale distanza aumentava più Pan-gu cresceva anch'esso di dimensioni, finché il cielo raggiunse l'altezza di 30.000 miglia, cioè circa 48.000 chilometri.



A questo punto il suo compito era finito, così morì e le parti del suo corpo andarono a completare la creazione: la testa divenne la montagna del nord e lo stomaco la montagna del centro, il braccio sinistro la montagna del sud e quello destro la montagna dell'est, i suoi piedi diventarono la montagna dell'ovest.

La sua carne divenne la terra, i suoi capelli le piante e le sue lacrime l'acqua del mare e dei fiumi. Gli occhi divennero il sole e la luna e il suo respiro vento. Secondo alcuni le sue pulci saltellarono via dai suoi capelli e diedero origine, sulla terra, agli esseri umani.

Origini della Terra: mito cristiano-ebraico

Il mito più conosciuto sulle origini del nostro pianeta è quello delle tradizioni cristiana ed ebraica.
E' narrato nel primo libro della Torah ebraica e in quello della Bibbia sotto il nome di genesi. In questo mito è Dio che opera la creazione della Terra. 

Dio era un'entità fatta di sola luce che in sei giorni creò i cieli e la terra con tutti gli organismi viventi.



Il primo giorno separò la luce dalle tenebre.
Il secondo giorno separò le acque inferiori dalle acque superiori. Un tempo si pensava, infatti, che la volta celeste fosse costituita appunto dalle acque superiori.
Il terzo giorno è quello in cui avvenne la creazione della Terra: questa fu separata dall'acqua e su di essa Dio diede origine alle piante e a tutto il regno vegetale.
Il quarto giorno Dio separò il giorno dalla notte creando il sole e la luna.
Il quinto giorno creò gli animali marini e gli uccelli.
Il sesto giorno creò gli animali terrestri e l'Uomo.
Il settimo giorno si riposò.

Questo secondo il Racconto Sacerdotale.

C'è poi il racconto Jahvista, secondo il quale l'uomo (maschio) prima si trova in un luogo che non è la Terra bensì il Giardino dell'Eden (paradiso terrestre). L'uomo è Adamo e viene generato dalla terra e da una sua costola viene generata Eva, l'esemplare femmina. Poi, in seguito alla loro disobbedienza (accedono ai frutti dell'albero della conoscenza a loro vietato, sotto la tentazione del serpente), vengono cacciati via da questo luogo fantastico ed esiliati sulla Terra, dove sono costretti a faticare per vivere e a procreare per originare una stirpe.




Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...