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Caduta dell'Impero Romano d'Occidente

Gli storici hanno identificato nella deposizione dell'imperatore romano d'Occidente Romolo Augusto, avvenuta nel 476 per mano del germanico Odoacre, il momento rappresentativo della caduta dell'Impero Romano d'Occidente.
L'assegnazione di questo riferimento temporale è valido solo formalmente in quanto la fine dell'impero fu un graduale disgregarsi di corpo e anima, finalizzato a una dissoluzione già ormai conclamata quando Romolo Augusto lasciò il trono.

Antica Roma: il Circo Massimo

Gli abitanti dell'antica Roma avevano il loro spettacolo preferito, oggi diremmo lo "sport nazionale": si trattava delle corse dei carri.
Queste gare avvenivano all'interno di una grande struttura che per certi versi ricordava da vicino gli ippodromi moderni. Questa struttura si chiamava Circo Massimo.



Le sue dimensioni erano eccezionali, era lungo più di 600 metri (circa 6 campi da calcio) e largo 150, inoltre poteva ospitare la bellezza di 250.000 spettatori, una folla incredibile.

Vi si svolgevano le più diverse attività, tra le quali le corse dei carri o corsa delle bighe: "bighe" se trainate da due cavalli, "quadribighe" se i cavalli erano quattro. Proprio come ai nostri giorni esistevano squadre, tifosi, colori sociali e finanziatori delle squadre. I guidatori si chiamavano aurighi e di solito erano schiavi, infatti le gare erano molto pericolose e spesso si risolvevano con gravi incidenti, per cui non c'era la fila per fare il guidatore di bighe. E siccome non c'era la fila, prendevano gli schiavi. Come per i gladiatori, chi vinceva spesso ed incassava i premi, poteva poi acquistare la propria libertà.



La storia narra di un famoso guidatore chiamato Scorpio, che fu capace di vincere 2000 corse ed  arricchirsi enormemente, un po' come Schumacher con la Ferrari per esempio. Però, purtroppo per lui, non fece a tempo a godersi la pensione perchè morì a 27 anni in un incidente durante una gara.

Spettacoli molto seguiti erano anche le naumachie. Il circo veniva riempito con le acque del fiume Tevere, che scorreva lì a due passi, e si riproponevano le grandi e vittoriose battaglie navali sostenute dall'impero.



Il Circo Massimo era situato di fronte al palazzo dell'imperatore, il quale raggiungeva il suo palco d'onore riservato attraverso un tunnel sotterraneo. 

Oggi questo spazio è utilizzato per vari tipi di manifestazioni come concerti, mostre, installazioni artistiche ed altro.

Ma la cosa più importante di tutte è come i bambini romani usano il Circo Massimo quelle poche volte che a Roma nevica...



Antica Roma: il Colosseo

Una delle opere architettoniche più conosciute dell'antica Roma è certamente il Colosseo



Si trattava di un anfiteatro, cioè di una grande costruzione ellittica (ovale) destinata ad ospitare spettacoli pubblici. 
A quei tempi ogni città romana possedeva il suo anfiteatro, ma il più imponente di tutti era proprio il Colosseo, l'anfiteatro di Roma.
Questa splendida costruzione fu edificata tra il 70 e l'80 d.C. sotto l'impulso e la volontà dell'imperatore Vespasiano, che però morì poco prima del suo completamento.
Il Colosseo era lungo 188 metri e largo 165, ed era alto 48 metri. Come un moderno stadio di calcio era capace di ospitare 50.000 spettatori, i quali prendevano posto sulle scalinate. Come i migliori stadi del mondo era dotato della possibilità di stendere degli enormi tendoni tutto intorno, per proteggere il pubblico dal sole e dalla pioggia.

Gli spettacoli erano gratuiti, in quanto erano completamente sponsorizzati da Vespasiano, e duravano una giornata intera, a volte anche diversi giorni di seguito. L'imperatore aveva le sue buone ragioni per sostenere tali spese, infatti utilizzava i giochi per tenere occupata la popolazione, prevenendo i tipicamente irrequieti romani, dal progettare idee rivoltose.

Gli spettacoli erano in genere lotte fra gladiatori (di solito schiavi, prigionieri di guerra o criminali) o lotte fra gladiatori e belve feroci. I gladiatori volontari non erano molto frequenti dato che le aspettative di vita di questi lottatori erano estremamente brevi. Però chi vinceva tanti combattimenti poteva conquistarsi la libertà. 



I romani adoravano gli spettacoli sanguinosi e truculenti e si divertivano un mondo ad assistere a torture di persone e animali o a vedere i condannati "lottare" con le mani legate contro leoni o tigri.

La pavimentazione era ricoperta di sabbia per assorbire il sangue ed ospitava botole che si aprivano all'improvviso facendo comparire inaspettatamente un gladiatore, un condannato o una belva. Sotto la superficie si estendevano corridoi e gabbie per gli animali, delle vere e proprie "quinte" sotterranee, come nei teatri.



Comunque non tutti condividevano questi spettacoli e con l'avvento delle idee del cristianesimo, questi furono quasi completamente cancellati.
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