Linguaggio visuale

Quando si parla di linguaggio visivo (o linguaggio visuale), ci si riferisce a messaggi veicolati da simboli grafici o immagini specifiche. Messaggi che il cervello umano interpreta e trasforma in concetti, linguaggio verbale, suggestioni ed emozioni. Viene anche descritto nell'ambito della comunicazione visiva (o comunicazione visuale)


Di primo acchito, l'oggetto del discorso parrebbe ricondursi esclusivamente alla grafica vera e propria, che sia essa di tipo tecnico o artistico. Ma vedremo che, partendo da questa legittima collocazione, potremo facilmente conquistare territori affascinanti migrando i significati dei codici visivi verso altre arti, come la letteratura e la musica.

arte e immagine classe prima
Ma iniziamo l'esplorazione dando uno sguardo a parametri e funzioni del linguaggio visivo.

A cosa serve il linguaggio visuale?


Come tutti i linguaggi, anche quello visivo serve per comunicare con altri individui: esprimere idee, concetti, informazioni, emozioni, sentimenti, e più in generale, tutto ciò che l'essere umano ha la facoltà di compartire con altri esseri percettivi.

Istinto e raziocinio


Oggetti, segni e simboli, possono rappresentare sia un naturale slancio emotivo (estremo istintivo), sia un vero e proprio codice stabilito in modo rigoroso, talvolta comprensibile solo a chi detiene la chiave di lettura (estremo razionale). All'interno di questi estremi scopriamo tutte le gradazioni possibili, ciò si verifica perché l'essere umano è dotato sia di un cervello emozionale, sia di uno razionale e critico.

Per esempio un artista, volendo esprimere una data emozione, può abbandonarsi ad un istintivo fluire di forme e colori, integrando l'ispirazione con scelte più razionali, il cui compito è potenziare, rifinire, abbellire il messaggio.

Parametri del linguaggio visivo


I parametri che compongono la "tavolozza" del linguaggio visivo si possono riassumere nelle seguenti voci generali:

- oggetti grafici
- loro combinazione
- loro disposizione nello spazio
- loro interpretazione in base all'epoca della composizione (questo è importante nella "lettura" di un'opera, perché, come il linguaggio verbale, i significati delle immagini mutano nel corso del tempo, congiuntamente all'evoluzione culturale di una comunità.)
- regole e tecniche che determinano le modalità di composizione di un'opera.

Gli oggetti grafici veri e proprio hanno due componenti: il segno e il colore, dove il segno può essere ad esempio un punto o una linea.
Già questi due parametri, segno e colore, danno luogo a combinazioni infinite. Proprio tali combinazioni finiscono per trasformarsi, esse stesse, in oggetti con una loro identità, assumendo nuovi significati venendo coinvolte in ulteriori interazioni.

La pratica è molto più semplice della teoria: un cerchio (segno) giallo (colore) può simboleggiare il sole (luce, calore), ma due soli uno accanto all'altro ci trasportano su un altro pianeta in un lontano sistema solare. Immaginate lo stesso sole dipinto grande e maestoso, oppure piccolo e pallido lontano seminascosto da fredde foschie.
Pensate a simboli come la croce, la linea dell'orizzonte, una pennellata di rosso intenso gettata su uno sfondo bianco.
Stiamo parlando di un universo senza fine di possibilità espressive.

Non approfondiremo in questo articolo i significati di ogni oggetto, simbolo, colore e loro combinazioni, anzi, consiglio, prima di addentrarsi in modo più preciso nel mondo del visuale, di osservare, interpretare ed inventare modalità espressive grafiche diverse, sviluppare la propria creatività cercando possibili significati nelle immagini, osservate e da voi stessi realizzate.

Il linguaggio visuale applicato alla musica e alla letteratura


Proprio perché "visuali", gli oggetti e i simboli utilizzati vengono facilmente immagazzinati dalla memoria come immagini. Quando richiamiamo un'immagine ci sovvengono, insieme ad essa, i significati e le emozioni che l'accompagnano.
Ad esempio, la linea dell'orizzonte ci può evocare un senso di pace, o slancio verso il viaggio e l'avventura. Questo dipende dal contesto, dalla composizione integrale della quale fa parte.
Se tu volessi offrire la stessa immagine con una tua composizione musicale, potresti pensare a delle note lunghe per i violini, o per qualsiasi strumento tu abbia a disposizione, e la sonorità scaturita sarebbe simile a una lunga linea (segno grafico). Delle scale che scendono e salgono con dolcezza potrebbero richiamarci il dondolio di un'amaca, ma eseguite in modo veemente incuterebbero la furia di un mare in tempesta.

Anche nella letteratura qualsiasi colore e forma può essere riprodotto con efficacia trasportando nella poesia o nella narrazione i suoi significati. Qui è ancora più semplice perché molti simboli hanno un vocabolo equivalente che ne richiama l'immagine. Praticamente superfluo fornire esempi, basta leggere un po' e riflettere attentamente sull'impatto di frasi e parole. Tuttavia come non citare l'orizzonte ne L'infinito di Leopardi? Ma non solo l'orizzonte, quanti termini (e combinazioni di termini), in questa poesia, che evocano eternità, vita e morte: orizzonte, interminati (interminati spazi), sovrumani (sovrumani silenzi), infinito (infinito silenzio), eterno, morte (e vive) stagioni, immensità, s'annega, naufragar, mare.

Ora non resta che sperimentare, osservare, creare, esplorare, inventare. A voi penna, pennelli e strumenti musicali.

Link

Qui delle slide sull'interazione tra immagine, musica e poesia. E' rivolta agli insegnanti, ma anche gli allievi possono utilizzarla da soli, o proporle a scuola:

progetto arte e immagine scuola primaria


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