Origini dell'universo: la teoria del Big Bang

L'affascinante teoria del Big-Bang, è un modello fisico-matematico che descriverebbe la nascita del nostro universo.
Secondo questa teoria, proposta da G. Gamow nel 1946, tutta la materia dell'universo era racchiusa in un unico nucleo dalle dimensioni infinitamente piccole e dalla temperatura e densità infinitamente grandi. 
Provate ad immaginare tutti i miliardi di galassie dell'universo concentrate in uno spazio miliardi e miliardi di volte più piccolo di una granello di borotalco! Ci riuscite? Nessuno in realtà è mai stato lì, ma voci di corridoio dicono che facesse calduccio e che si stavo alquanto strettini. 

Comunque sia quello era il momento "zero". L'inizio di tutto, anche del tempo (anche se su questo punto stanno fiorendo nuove teorie e il discorso si complica).

Un bel giorno (anche se non c'erano ancora i giorni perchè non c'era il tempo) questo cosino esplose e quello che diventerà l'universo cominciò ad espandersi.
Nei primissimi attimi dopo l'esplosione successe un po' di tutto: cominciarono a formarsi i vari tipi di particelle elementari (ad esempio i protoni e gli elettroni, che sono quelle piccolissime particelle che formano gli atomi, i quali costituiscono la materia come noi la conosciamo, vediamo e tocchiamo tutti i giorni). Poi le particelle iniziarono a combinarsi fra di loro e dopo 300.000 anni nacquero i primi atomi. Questi pargoletti erano atomi di idrogeno, deuterio ed elio, i progenitori di tutti gli altri atomi dell'universo, come ad esempio gli atomi di ossigeno, di ferro e compagnia bella. Questa fase dell'espansione dell'universo è chiamata era atomica.

Da questo punto in poi comincia quindi a formarsi la materia, mentre prima c'era una sorta di fluido fatto solo di particelle, è difficile immaginare un "qualcosa" che esiste, ma che non sia nulla di simile alla materia che ci costituisce e che ci circonda.
D'altra parte nessuno era lì a guardare e quindi... niente.

Si formano le prime stelle, poi le galassie che si separano fra di loro e si allontanano sempre di più, tanto che ancora adesso si stanno allontanando le une dalle altre.












Da allora è cominciata l'epoca della materia nella quale anche noi viviamo. In tutto quel periodo in cui le particelle morivano, nascevano e si combinavano, successero cose molto complesse da spiegare, tanto che quello spazio di tempo è stato suddiviso in ere, anche della durata di pochi microsecondi, caraterizzate da cambiamenti particolari e definitivi.

Ma se nessuno era lì, come hanno fatto gli scienziati a teorizzare un evento del genere? Gli astronomi e i fisici hanno osservato l'universo in tutti i suoi aspetti. Hanno calcolato la velocità delle galassie, le distanze, e soprattutto come questi valori cambiavano nel tempo. Mettendo insieme tutti questi dati hanno calcolato quella che poteva essere la situazione tanto tempo fa. 

Con equazioni complicatissime,  cervelli dalle dimensioni di un cocomero, tutti insieme, hanno ideato questo modello che corrisponde  molto bene a tutti questi calcoli.

C'è anche una bellissima teoria che descrive l'universo pulsante, e cioè un universo che ogni 80 miliardi di anni compie un ciclo intero: big bang, espansione, contrazione, big bang, continuamente così. In questo momento il nostro universo ha 13 miliardi di anni, perciò prima abbiamo ancora 67 miliardi di anni di attesa prima di vedere cosa succede in quel puntino con dentro tutto l'universo.
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