Evoluzione dell’uomo


Quando si parla di evoluzione dell’uomo, ci si riferisce a tutte le specie appartenenti alla sottotribù Homininae (famiglia Hominidae); a questa sottotribù appartengono 7 generi, fra i quali il genere Homo, al quale appartiene la nostra specie.

Le teorie ci informano che prima di tutto questo c’erano gli ominidi, primati che, 15-20 milioni di anni fa, spinti dalle dinamiche di sopravvivenza, impararono a muoversi con agilità in posizione eretta e a manipolare oggetti con sempre maggior competenza. Due qualità, queste, capaci di fare la differenza nella feroce lotta per la vita.

Quando si parla di classificazione, si corre sempre il concreto rischi di perdersi un labirinti di nomi e definizioni, che come se non bastasse non sempre riconosciuti da tutti gli studiosi allo stesso modo. C’è sempre dibattito aperto e le cose possono cambiare da un giorno all’altro.

Tuttavia possiamo riassumere in modo semplice la storia evolutiva dell’uomo in cinque passaggi.

australophytecus
Australophytecus
1) Australopitechi (Australophitecus)

 E’ uno dei sette generi appartenenti alla sottotribù Homiminae.
Gli australopitechi vissero nell’emisfero australe (Tanzania e Etiopia) da 4 fino a 1 milione di anni fa, quando si estinsero.

Questi nostri antenati avevano già conquistato la posizione eretta e i ritrovamenti archeologici hanno evidenziato che sapevano già costruire rudimentali oggetti di pietra, che utilizzavano, ad esempio per macellare le carcasse delle prede che catturavano.
La loro dieta era onnivora, si cibavano di vegetali, carne, uova e insetti e raccoglievano semi.
Il loro pollice era già articolato in modo da permettere la presa e da maneggiare con perizia oggetti e utensili.

Volume del cervello 400-550 cm3

homo abilis
Chopper


2) Homo abilis

Homo è un altro dei sette generi della sottotribù Homininae, abilis è una specie appartenente a questo genere: Homo abilis è la definizione binomiale che indica il genere e la specie. Lo si può considerare come un secondo passaggio della nostra storia evolutiva.

Visse fra i 2,5 milioni e 1 milione di anni da. Compare quindi successivamente all’autralopiteco e convive con quest’ultimo fino all’estinzione di entrambi.
I ritrovamenti dicono che viveva anch’esso in Tanzania e che aveva imparato a lavorare la pietra con maggior abilità (infatti l’hanno chiamato abilis). Gli abilis fabbricavano i chopper, con i quali scorazzavano a grande velocità per le savane terrorizzando gli altri animali e inquinando l’ambiente... Ah no! Non quei chopper. Costruivano chopper, cioè, ciotoli che venivano scheggiati solo da una parte producendo una lamina tagliente, atta a svolgere numerosi lavori, come tagliare la carne delle prede.
Non si è sicuri che fosse un abile cacciatore, dato che si nutriva solo di piccole prede, come l’australopiteco. D’altra parte non si è nemmeno del tutto sicuri che fosse un nostro diretto antenato, né che tutti i reperti ritrovati gli appartenessero. Ma per quel che ci riguarda sono dettagli, attraverso lui o un altro, prima a o poi avremmo dovuto imparare a scheggiare i sassi, se volevamo un giorno andare sulla Luna.

L’Homo abilis sapeva scegliere i materiali adatti alla costruzione dell’utensile, a seconda della destinazione d’uso. E sapeva lavorarli con la stessa consapevolezza.
Aveva, rispetto agli australopitechi, una più affinata organizzazione sociale.

Volume del cervello: 600 cm3

homo erectus
Homo erectus 
3) Homo erectus

Altra specie del genere Homo, come le altre che seguiranno. Visse tra i 2 milioni e i 300.000 anni fa, in Africa, Cina, Giava e Caucaso.
Quest’uomo si era stufato di vedere gli stessi paesaggi e decise di andare un po’ in giro a vedere cosa c’era di bello. Per questo pare (ma non è affatto sicuro) che furono in grado di costruire zattere con le quali solcare i corsi d’acqua i mari e gli oceani.
Inventarono l’ascia a doppio filo, cioé sassi scheggiati da tutte e due la parti, bifacciali.
I più romantici di loro inventarono il fuoco per poter dormire sotto le stelle con le loro innamorate, ma il fuoco si diffuse soprattutto con le specie seguenti.

Anche la vita sociale crebbe ulteriormente in organizzazione, in quanto si pensa che comunicassero con suoni e gesti.

E cominciava a perdere il pelo.

Volume del cervello: 900-1100 cm3


neanderthal
Lavorazione in lame sottili della pietra
4) Homo neanderthalensis

Ed eccoci al famoso uomo di Neanderthal.
Costuì visse in Europa e Asia tra i 230.000 e i 30.000 anni fa. Mica tanto tutto sommato, il tempo passa in fretta, tanto che alcuni dei nostri nonni li doveva addirittura aver incontrati e conosciuti. Scomparsero rapidamente proprio in quel periodo, in cui neanderthal e sapiens sapiens convissero..

I neandertaliani erano davvero i nostri predecessori, senza alcun dubbio. Le capacità artigianali si fecero sempre più evolute ed inventarono le pietre tagliate in forma di lamine sottili, antenate dei moderni coltelli e (immagino io...) delle lamette da barba, chissà se si radevano.
Ma soprattutto creavano cose non strettamente attinenti alla sopravvivenza, ma destinate a simboleggiare, riprodurre: inventano l’arte, la cultura, nascono ritualità.
Le pelli sono ormai molto diffuse, anche se forse è esagerato affermare ch inventarono la moda.
Però fu trovato un flauto! Il flauto di Divje Babe il primo strumento musicale non ha percussione, intonato su 4 note di una scala diatonica vera e propria.

Erano ancora più spelacchiati ma dal fisico robusto.

Volume del cervello: 1200-1700 cm3.

homo sapiens sapiens
Raffigurazione artistica di Homo sapiens sapiens
5) Homo sapiens sapiens

Homo sapiens è la specie comparsa circa 200.000 anni fa e suddivisa, per ora, in due sottospecie: Homo sapiens idaltu (estinta) e Homo sapiens sapiens, unica sottospecie vivente del genere Homo.
Più o meno 70.000 anni fa vi fu un misterioso evento che ridusse fortemente la popolazione, la quale, contemporaneamente, iniziò a migrare un po’ ovunque, diffondendosi dal continente africano che abitava originariamente.
C’è poco da dire: siamo noi, solo, all’inizio di un processo evolutivo che si fece via via più incalzante, passando dalla scrittura per arrivare alle astronavi.
Dal punto di vista anatomico si osserva la riduzione dei denti canini, un tempo più marcati, l’adattamento della laringe alla produzione di suoni sempre più articolati, i quali un giorno sarebbero stati la fortuna di gente come Luciano Pavarotti o Maria Callas.
Ma soprattutto succedono un paio di cose al cervello: s’ingradisce e la sua struttura si fa più sofisticata, sopratutto in relazione alla neocorteccia, che solo nel sapiens sapiens è così sviluppata.

Dimensioni del cervello: 1000-1850 cm3.

Parlando della storia dell’uomo ci muoviamo nei meandri della Preistoria, ma dal giorno in cui verrà trovata la prima traccia di scrittura (Mesopotamia 3200 a.C.) , si comincerà con la Storia.

flauto neanderthal
Flauto di Divje Babe (Homo neanderthalensis)





Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...