Viaggio nell'apparato cardiocircolatorio (in sommergibile)

L'apparato cardiocircolatorio è un sistema che permette all'organismo di essere rifornito di nutrienti ed ossigeno. Queste sostanze sono condotte in giro per l'organismo grazie al sangue. A sua volta il sangue può raggiungere il più remoto angolino del nostro corpo grazie alle ritmiche spinte propulsive di una pompa elettrica. Questa pompa è il cuore.
Ho detto pompa elettrica, perché funziona ad elettricità, generata dalle stesse cellule che lo compongono. 

Ora, come in un vecchio film di fantascienza, Viaggio allucinante, diventeremo piccoli piccoli e c'infileremo nel cuore a bordo di un minuscolo sommergibile, mettendoci in viaggio nella rete "emo-stradale" dell'organismo.

La parte destra e sinistra del cuore, sono separate tra loro (nel feto erano invece in collegamento, poi il passaggio si è cicatrizzato). Ognuna delle due parti è a sua volta suddivisa in due cavità, una superiore, l'altra inferiore. Queste due cavità sono in comunicazione fra di loro. La cavità superiore di chiama atrio, quella inferiore, ventricolo.
Quindi abbiamo: atrio destro e ventricolo destro, in comunicazione fra di loro; atrio sinistro e ventricolo sinistro, in comunicazione fra di loro. Destra e sinistra non comunicano fra di loro.


Noi ora, nel nostro sommergibilino, ci troviamo all'interno dell'atrio sinistro del cuore e stiamo navigando in mezzo a un sangue ricchissimo di ossigeno e nutrienti. E' stato da poco rifornito e si appresta ad andare a fare il giro di distribuzione, proprio come il portapizze ci recapita la pizza a casa col suo motorino.

Improvvisamente si apre una voragine sotto di noi (valvola) e veniamo risucchiati in un altro ambiente, il ventricolo sinistro. Stiamo ancora navigando nello stesso sangue. Ma ancora, si apre un'altra voragine e veniamo sprizzati fuori dal cuore. Ci guardiamo intorno, dalla radio il centro di controllo ci informa che siamo nell'aorta, la prima grande arteria che il sangue invade quando esce dal cuore. 

L'aorta è la grande autostrada principale, da qui cominciamo ad imboccare strade via vai sempre più piccole, che diventano microscopiche diminuendo sempre di più di calibro. Si passa dalle arterie, alle arteriole e infine ai capillari. Grazie ai più minuti capillari della rete, il sangue può rifornire ogni singola cellula dell'organismo. 

Come fa? Lo vediamo dal finestrino del sommergibile.

Siamo ora in un capillare piccolissimo, possiamo vedere i nutrienti nel sangue che escono dal capillare attraverso piccole aperture delle sue pareti e cadono in una specie di piccola pozzanghera (spazio intercellulare contenente liquido interstiziale). Dall'altra parte della pozzanghera c'è la cellula
Possiamo vedere che la cellula fa uscire dei rifiuti dalla membrana (membrana cellulare) e li getta nella pozzanghera e che dalla stessa pozza fa entrare i nutrienti sempre passando dalla membrana. 
Possiamo anche vedere che, un attimo dopo, il capillare dentro il quale stiamo navigando permette l'entrata di questi rifiuti per portarli via.

Fantastico, ora però comincia a farsi tardi e dobbiamo tornare indietro. E in effetti il capillare imbocca un atro capillare più grande, e via via vasi (le strade che stiamo percorrendo) sempre più grandi fino a raggiungere le grandi vene che torneranno al cuore.

Prima eravamo nel sangue arterioso, ora siamo nel sangue venoso, povero di ossigeno e di nutrienti.

Una parte del sangue arterioso era finito dalle parti del tratto digerente, in particolare stomaco e intestino. La maggior parte dei nutrienti arriva dall'intestino, qualcosina anche dallo stomaco. Il sangue ha rilasciato qui dei nutrienti e ne ha presi altri, da portare al cuore per far ripartire il giro. Questo particolare sangue, insieme a tutto l'altro sangue, è passato poi dal fegato. Il fegato infatti si occupa di rendere meno tossici i rifiuti e di prepararli all'eliminazione, inoltre lavora sui nutrienti per produrre sostanze da usare direttamente nell'organismo. Dal fegato esce una vena con tutti i materiali lavorati.

Tutto questo sangue, arriva, grazie alle grandi vene, nella parte destra del cuore. E dentro questo sangue ci siamo ancora noi. Ecco che entriamo, tramite una valvola, nell'atrio destro del cuore, e da qui si apre la solita voragine che ci fa precipitare nel ventricolo destro. Ora stiamo navigando in un sangue ricco di nutrienti, raccolti nell'apparato digerente, ma ancora povero di ossigeno, e in quale parte del corpo si trova ossigeno in grande quantità? Ma nei polmoni ovviamente, quindi il sangue deve andare là a rifornirsi,. Si apre un'altra valvola ed entriamo nell'arteria polmonare. Ma naturalmente i polmoni sono due perciò questa arteria si divide presto in due tronconi. Entriamo in vasi sempre più piccoli fino ad arrivare ai soliti capillari microscopici. Questi arrivano vicinissimo agli alveoli (piccolissime palline che distribuiscono ossigeno al sangue) dove il sangue può rifornirsi.

Il viaggio continua, ora navighiamo in un sangue ricco sia di sostanze nutrienti, sia di ossigeno. Uscendo dal polmone Imbocchiamo vasi sempre più grandi e, tramite la vena polmonare (ce n'è una per polmone), entriamo nell'atrio sinistro del cuore, da dove eravamo partiti. Questo passaggio ai polmoni prende il nome di circolazione polmonare (piccola circolazione), tutto il resto del viaggio si chiama circolazione sistemica (grande circolazione).

Il viaggio è finito, perciò, a meno che vogliate farvi un altro giro, è meglio che usciamo. Ehm... ma come? C'è un piccolo problema: il centro di controllo non aveva pensato a questo particolare! Ci dicono che dovremo andare al fegato, farci attaccare una particolare molecola che ci renderà adatti ad entrare nelle urine (pipì), con la quale potremo uscire dall'organismo. Che posso dirvi, tappatevi il naso  e vi sarà risarcita una parte del biglietto.




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